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Gianluca Frustagli
Linea 11: Linea 11:
 {{ luminescenza_stimolata.svg |Meccanismo della luminescenza stimolata}} \\ {{ luminescenza_stimolata.svg |Meccanismo della luminescenza stimolata}} \\
 <wrap lo>​**Figura 1:** Il fenomeno della luminescenza stimolata in un cristallo di quarzo: nella struttura del cristallo sono presenti difetti (vacanze di ossigeno, impurezze di alluminio) dove rimangono intrappolate le cariche liberate dalla radiazione ionizzante. La stimolazione ottica o termica fornisce l'​energia necessaria per liberare le cariche e ripristinare le condizioni iniziali. Il processo di ricombinazione delle cariche intrappolate avviene con emissione di luce.</​wrap>​ <wrap lo>​**Figura 1:** Il fenomeno della luminescenza stimolata in un cristallo di quarzo: nella struttura del cristallo sono presenti difetti (vacanze di ossigeno, impurezze di alluminio) dove rimangono intrappolate le cariche liberate dalla radiazione ionizzante. La stimolazione ottica o termica fornisce l'​energia necessaria per liberare le cariche e ripristinare le condizioni iniziali. Il processo di ricombinazione delle cariche intrappolate avviene con emissione di luce.</​wrap>​
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 Le trasformazioni radio-indotte nella struttura del materiale sono stabili e possono permanere a lungo nel Le trasformazioni radio-indotte nella struttura del materiale sono stabili e possono permanere a lungo nel
Linea 25: Linea 27:
 <wrap lo>​**Figura 1:** Esempi di glow curve di materiali diversi: a) sale marino da cucina, b) dosimetro a fluoruro di litio (TLD100).</​wrap>​ <wrap lo>​**Figura 1:** Esempi di glow curve di materiali diversi: a) sale marino da cucina, b) dosimetro a fluoruro di litio (TLD100).</​wrap>​
  
-L'​integrale della curva dipende dall’energia rilasciata dalle radiazioni ionizzanti nel materiale, e consente di risalire alla dose assorbita (energia rilasciata per unità di massa). La tecnica può essere utilizzata nella dosimetria delle radiazioni ionizzanti, per le analisi sugli alimenti irradiati (metodo CEN EN 1788) e per studi di difetti indotti nei solidi dalle [[aree:epr:applicazioni:​radiazioni_ionizzanti|radiazioni ionizzanti]].+L'​integrale della curva dipende dall’energia rilasciata dalle radiazioni ionizzanti nel materiale, e consente di risalire alla dose assorbita (energia rilasciata per unità di massa). La tecnica può essere utilizzata nella dosimetria delle radiazioni ionizzanti, per le analisi sugli alimenti irradiati (metodo CEN EN 1788) e per studi di difetti indotti nei solidi dalle **[[aree:epr:attivita:​radiazioni_ionizzanti|radiazioni ionizzanti]]**.
  
 ===== Luminescenza fotostimolata (PSL) ===== ===== Luminescenza fotostimolata (PSL) =====
  
 Con questa tecnica si misura l'​intensità della luce emessa dal campione sotto stimolazione con radiazione Con questa tecnica si misura l'​intensità della luce emessa dal campione sotto stimolazione con radiazione
-infrarossa. L'​apparato di misura che si utilizza è, per esempio, il lettore per fotoluminescenza realizzato dalla SUERC (Scozia) progettato per analisi su alimenti irradiati. L'​apparato è stato progettato per l’identificazione di alimenti irradiati (metodo CEN EN 13751) ma può essere applicato anche ad altri materiali per scopi diversi (dosimetria delle [[aree:epr:applicazioni:​radiazioni_ionizzanti|radiazioni ionizzanti]]). Per le analisi sugli alimenti normalmente la misura prevede 60 impulsi della durata di un secondo. Il dato che si utilizza per la classificazione del campione è il numero totale di conteggi registrato in 60 secondi, che viene confrontato con due valori di soglia, T<​sub>​1</​sub>​ (soglia inferiore) e T<​sub>​2</​sub>​ (soglia superiore), il che permette di classificare il campione come negativo (non irradiato), positivo o intermedio (probabilmente o possibilmente irradiato, con esito da confermare con altra procedura di analisi). L'​analisi non distrugge completamente il segnale PSL che può essere quindi misurato ancora una volta; bisogna, comunque, tener presente che l'​intensità del segnale decresce se lo stesso campione viene misurato più volte.+infrarossa. L'​apparato di misura che si utilizza è, per esempio, il lettore per fotoluminescenza realizzato dalla SUERC (Scozia) progettato per analisi su alimenti irradiati. L'​apparato è stato progettato per l’identificazione di alimenti irradiati (metodo CEN EN 13751) ma può essere applicato anche ad altri materiali per scopi diversi (dosimetria delle **[[aree:epr:attivita:​radiazioni_ionizzanti|radiazioni ionizzanti]]**). Per le analisi sugli alimenti normalmente la misura prevede 60 impulsi della durata di un secondo. Il dato che si utilizza per la classificazione del campione è il numero totale di conteggi registrato in 60 secondi, che viene confrontato con due valori di soglia, T<​sub>​1</​sub>​ (soglia inferiore) e T<​sub>​2</​sub>​ (soglia superiore), il che permette di classificare il campione come negativo (non irradiato), positivo o intermedio (probabilmente o possibilmente irradiato, con esito da confermare con altra procedura di analisi). L'​analisi non distrugge completamente il segnale PSL che può essere quindi misurato ancora una volta; bisogna, comunque, tener presente che l'​intensità del segnale decresce se lo stesso campione viene misurato più volte.
  
 ===== Luminescenza otticamente stimolata (OSL) ===== ===== Luminescenza otticamente stimolata (OSL) =====
  
 Con questa tecnica si misura l'​intensità della luce emessa dal campione sotto stimolazione con radiazione Con questa tecnica si misura l'​intensità della luce emessa dal campione sotto stimolazione con radiazione
-visibile (blu o verde). Durante la misura viene registrata la curva di emissione di luminescenza in funzione del tempo. L'​integrale della curva di decadimento risulta proporzionale all'​energia rilasciata dalle radiazioni ionizzanti nel materiale, e consente di risalire alla dose assorbita (energia rilasciata per unità di massa). La tecnica può essere utilizzata nella dosimetria delle radiazioni ionizzanti, per le analisi sugli alimenti irradiati e per studi di difetti indotti nei solidi dalle radiazioni ionizzanti.+visibile (blu o verde). Durante la misura viene registrata la curva di emissione di luminescenza in funzione del tempo. L'​integrale della curva di decadimento risulta proporzionale all'​energia rilasciata dalle radiazioni ionizzanti nel materiale, e consente di risalire alla dose assorbita (energia rilasciata per unità di massa). La tecnica può essere utilizzata nella dosimetria delle radiazioni ionizzanti, per le analisi sugli alimenti irradiati e per studi di difetti indotti nei solidi dalle **[[aree:​epr:​attivita:​radiazioni_ionizzanti|radiazioni ionizzanti]]**.
  
 {{ decadimento_osl.svg |Curva di decadimento OSL}} {{ decadimento_osl.svg |Curva di decadimento OSL}}
  
 <wrap lo>​**Figura 2:** Esempio di curva di decadimento OSL.</​wrap>​ <wrap lo>​**Figura 2:** Esempio di curva di decadimento OSL.</​wrap>​