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aree:epr:applicazioni:ros [2017/02/11 20:06]
Gianluca Frustagli
— (versione attuale)
Linea 1: Linea 1:
-**Area EPR** 
  
-====== ​ Radicali liberi, specie ossidanti e stress ossidativo ====== 
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-{{:​aree:​epr:​applicazioni:​ros.png?​300 |ROS}} I radicali liberi sono atomi o molecole con uno o più elettroni spaiati negli orbitali più esterni. I più importanti dal punto di vista fisiologico derivano dall'​ossigeno,​ come il superossido (O<​sub>​2</​sub><​sup>​__•__</​sup>​ ) e dall'​azoto,​ come l’ossido nitrico (NO<​sup>​•</​sup>​). 
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-Insieme ad altre molecole non radicaliche,​ ad esempio l’acqua ossigenata (H<​sub>​2</​sub>​O<​sub>​2</​sub>​),​ i radicali liberi, chiamati "​Specie Reattive Ossidanti"​ (ROS), sono prodotti costantemente a concentrazioni controllate nei tessuti e partecipano ai processi fisiologici di comunicazione intra e intercellulare agendo come "​secondo messaggero"​ modificando reversibilmente l'​attività/​funzione delle molecole bersaglio. 
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-In questo modo i ROS partecipano al controllo di importanti funzioni cellulari quali l'​espressione genica, la proliferazione cellulare, l'​angiogenesi,​ l'​immunità innata, la senescenza e l'​apoptosi. 
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-Tuttavia, la concentrazione dei ROS può essere significativamente e permanentemente aumentata in condizione di attivazione cellulare indotta da agenti chimici, fisici e biologici. In questi casi, le difese antiossidanti tissutali non sono più in grado di detossificare ROS che, prodotti a concentrazioni non più controllate,​ generano specie a più alto potenziale ossidativo, come ad esempio l'​idrossile (<​sup>​•</​sup>​OH),​ il perossinitrito (ONOO<​sup>​-</​sup>​),​ il radicale carbonato (<​sup>​•</​sup>​CO<​sub>​3</​sub>​) e il diossido di azoto (<​sup>​•</​sup>​NO2). 
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-Queste specie, insieme ad altri ossidanti generati dai tessuti infiammati, come l’ipoclorito (HClO), sono in grado di reagire e danneggiare in modo irreversibile proteine, lipidi, carboidrati e acidi nucleici. Ne consegue l'​alterazione dei segnali intracellulari legati alle molecole che hanno subito il danno ossidativo. 
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-Questa condizione è denominata //stress ossidativo//​ ed è considerata nella eziopatogenesi e nella evoluzione delle patologie umane a carattere cronico-degenerativo su base infiammatoria (cardiovascolari,​ neurologiche,​ autoimmuni),​ del diabete, del cancro etc. L’aumento della concentrazione dei radicali liberi è considerato,​ in questi casi, un biomarcatore di stress ossidativo. 
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-La spettroscopia EPR è la tecnica elettiva per studiare la formazione di radicali endogeni/​esogeni in sistemi biologici //ex vivo/in vitro//, in condizioni fisiologiche e patologiche,​ e permette di monitorarne la cinetica di formazione, identificarne la natura ed ipotizzare le vie metaboliche coinvolte. I radicali stabili o prodotti ad alte concentrazioni possono essere monitorati tal quali (EPR diretta). I radicali instabili o prodotti a basse concentrazioni possono essere monitorati indirettamente mediante la tecnica dello spin trapping, che utilizza reagenti (spin traps) in grado di legare covalentemente i radicali formati e formare complessi stabili (addotti) rilevabili in EPR. 
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-Contatto di riferimento:​ [[donatella.pietraforte@iss.it|Donatella Pietraforte]] \\ 
-tel.: +39 06 4990 2907